1 gennaio 2012

Lucy Blue
Il cavaliere del diavolo

Serie Bound in darkness 2
Trama
Tristan DuMaine, cavaliere normanno, fa ritorno al castello di famiglia... sotto forma di vampiro. Tristan ha un’unica ossessione: vendicarsi di Siobhan, la bellissima guerriera sassone che è stato costretto a sposare. Eppure, in un mondo di barbarie e violenza, al di là dell’odio implacabile Tristan e Siobhan scopriranno di essere destinati ad amarsi per l’eternità.






Commento
Se già il primo non mi era piaciuto molto, questo è tristemente brutto. Non solo la storia è banalmente la copia del primo della serie, ma mi sono dovuta pure sorbire un’eroina insopportabile, da linciaggio continuo. Senza contare che la trama ripete sempre gli stessi punti del primo, con lo stesso cattivo e gli stessi principi di base, almeno – unico aspetto positivo, comune anche al primo – è che Tristan, il protagonista, fa davvero il vampiro. Magra consolazione, considerando che l’eroina è piena di contraddizioni, al punto da farmi sbuffare apertamente: prima tenta di ucciderlo e poi gli salta addosso, lo ama ma vuole decapitarlo. Bhe? Dove stà la coerenza? Tralasciando il fatto che le eroine stile Xena mi annoiano a morte e addirittura si attirano il mio odio, qui l’autrice sfiora il ridicolo: all’inizio viene ferita (badate bene, pugnalata ad una spalla) ma non fa un verso, continuando a combattere e a vivere neanche fosse stato un graffio (il pugnale era conficcato eh…) in più si comporta come un uomo e nessuno storce il naso, è odiosa e fastidiosa, spinta dal suo contorto senso di giustizia manda a morire Tristan per poi – la stessa sera in cui l’ha conosciuto, notare – piangerlo neanche fosse il suo grande amore. Banale all’inverosimile anche lo sviluppo della relazione tra Siobhan, l’eroina da prendere a calci, e il vampiro Tristan: si giurano vendetta stile ‘ti ucciderò’ e poi il momento dopo ‘ah, cara/o ti amo’. Ovviamente nel frattempo lui medita di ammazzarle il fratello e lei di ficcargli un paletto nel cuore e poi decapitarlo. Snervante e irritante, lo avrei chiuso e buttato, ma mi sono costretta a finirlo, perché non mi piace buttare via i soldi. Da citare la frase finale di lui: ‘ti avevo giurato che ti avrei ucciso, e alla fine l’ho fatto’ (ridotta ai minimi termini). Insomma, alla fine ho mandato a quel paese i protagonisti, chiudendo il libro e buttandolo nel sacco senza tante remore.

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