24 gennaio 2012

Lisa Kleypas
Voglio ritrovarti

Serie Capital Theatre 1
Titolo originale Somewhere I'll find you

Trama 
L’intera Londra è ai suoi piedi: Jessica Wentworth, bellissima e talentuosa, è l’attrice più in vista del momento. Può avere tutto ciò che desidera con un solo cenno. Eppure, dietro quell’apparenza eterea e perfetta, si nasconde Julia Hargate, con un segreto inconfessabile: un misterioso marito che non conosce, non può menzionare e…non può amare.
Per anni Damon Savage è sfuggito alla sconosciuta a cui il padre lo aveva sposato quando era solo un bambino.
Ora è sorpreso di scoprire che sua moglie è quell’incantevole attrice da cui si sente irresistibilmente attratto… 




Commento
C'è poco da fare, quando la Kleypas è sotto tono non c'è verso, la storia scorre, scorre e scorre e si arriva alla fine e si pensa 'tutto qua?'. Don't get me wrong, stiamo pur sempre parlando di un'autrice molto brava, che sa usare le parole e sa creare personaggi molto piacevoli, però - a volte - capita che anche lei si prenda un granchio. Il problema fondamentale sta nella trama, perché secondo me questo romanzo risente del tipico 'troppo' che nausea e confonde. Tanto per cominciare stiamo parlando di una coppia già sposata dall'infanzia, per cui il contrasto 'marito/moglie che non voglio' è in full force dalle prime pagine. Poi abbiamo i due protagonisti: lei, Julia alias Jessica, è figlia di un nobile però ha deciso di prendere il volo e diventare attrice di teatro. Lui, Damon - rabbrividisco al nome - è un marchese soon to be duca che deve fare da padre al fratello e al papà mezzo moribondo, oltre che amministrare mille possedimenti e nel frattempo cercare la moglie mai vista per poter divorziare e quindi potersi fare l'attrice che gli piace tanto ossia Jessica *respiro*. I due si incontrano, lei gli nasconde la sua identità, lui si infervora d'amore passionale per lei, mentre lei si pone il problema spinoso 'lo amo o no lo amo? Divorzio o non divorzio?' Insomma, un susseguirsi di intrallazzi, di contorsioni di trama, di personaggi che non c'entrano nulla e che occupano spazio (vedi il proprietario del teatro), di tira e di molla, di 'ti voglio assai' e di 'ti voglio ma ti divorzio'. Aimé, c'è troppa carne al fuoco e alla fine il romanzo risulta più confuso e caotico che coinvolgente. Avrei messo meno complicazioni e più dialoghi complessi ma c'è anche da dire che i due protagonisti non sono certo delle punte di diamante. La Kleypas ha creato eroi ed eroine molto più incisivi di questi due carciofi, soprattutto perché Damon è bidimensionale, il classico maschio dominante ma che domina perché così è scritto, mentre Julia è quella indipendente ma che sotto sotto vuole essere accudita dal maschio dominante. Insomma, si poteva fare molto di meglio, ma suppongo che - allo stesso modo - si poteva fare anche di peggio. Rispetto alla media della Kleypas, questo romanzo è sciatto, quasi scadente; tuttavia rispetto alla media dello schifo che viene pubblicato anche nel romance, rimane una storia quasi piacevole, anche se noiosetta.

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