25 gennaio 2012

Linda Howard
L'uomo ideale

Titolo originale Mr.Perfect

Trama 
Sonzogno | pag. 339
Quattro amiche, durante la solita serata del venerdì al ristorante, compilano per gioco una lista ironica e alquanto osé dei requisiti pressoché irraggiungibili del loro uomo ideale: bello, fedele, divertente, ricco e, naturalmente, ben "dotato".
La mattina dopo quella lista scherzosa e imbarazzante viene pubblicata nella newsletter aziendale. E da qui rimbalza su Internet. E poi in TV. In meno di ventiquattr'ore, tutta l'America conosce i più segreti desideri delle quattro. Niente di male, se quei requisiti non pungessero sul vivo qualcuno che li interpreta come una provocazione diretta e personale.
Qualcuno che comincia a compilare una propria lista, una lista di morte, in cima alla quale ci sono i nomi delle quattro amiche.




Commento
Ogni tanto c'è bisogno di un romanzo leggero, divertente, scorrevole e che si legge in poco tempo. Uno di quelli che prendi in biblioteca, sgualcito, e che strapazzi mentre sei sui mezzi pigiata come una sardina. Lo pieghi a metà, lo giri, lo incastri e lo spingi a forza in borsa all'ultimo secondo per non perdere la corsa solo perché non puoi staccarti. Non ci riesci, devi leggerlo finché non arrivi alla fine. Ma perché? Parliamoci chiaro, la trama non è così curiosa o articolata da richiedere la nostra incodizionata attenzione. Né tantomeno il giallo è da trattenere il respiro. Insomma, cos'è che mi è piaciuto così tanto del romanzo? Semplice: lo stile. La Howard, che conosco solamente in lingua originale, ha il pregio di saper creare velocemente personaggi con caratteri ben delineati, forti e con tratti distintivi molto particolari. Sa sbatterti in faccia un eroe o un'eroina perfettamente formati e in più li pone in un contesto già di per sé facile in cui immedesimarsi.
In questo caso la protagonista è Janie, una donna in mezza carriera, che ha una vita piena e piacevole con amici e famiglia, ma con un vicino fastidiosissimo. Il suo tratto distintivo è l'ironia, veramente molto marcata, che fa sorridere e ridere anche in momenti 'fuori luogo'. E' sboccata e rozza, in un certo senso, e questo la rende ancora più piacevole alla lettura perché tutte noi, anche se siamo in vestitino e tacco, sbottiamo in un 'porca tr++a' se ne sentiamo la necessità. Quindi una donna reale, simpatica e nella norma dal punto di vista fisico: finalmente una brunetta in carne, e non una biondina flessuosa ecc.
Lui, parliamone. Lui, il vicino rompipalle, che Janie vede sporco, barbuto e puzzolente non è che un poliziotto che fa i turni. Una volta pulito, lavato e profumato ragazzi...che roba. Non solo la protagonista rimane rimbambita di fronte al nostro poliziotto alto, muscoloso e anche molto simpatico, ma pure noi. Io per prima: sbigottita e sbavante, e pure sghignazzante maledizione alllui che mi ha fatto fare un sacco di figure sui mezzi! Insomma, un trauma ormonale mica da ridere eppure dovevo aspettarmelo dalla Howard. Sono sopravvissuta - barely - a suoi eroi molto più alfa di Sam ma leggerne uno in italiano ha dato molta soddisfazione. Molta, molta soddisfazione. Molta. Aehm, mi riprendo.
Per quanto riguarda la parte 'gialla' siamo sullo scarsino andante perché l'autrice ha - ovviamente - deciso di basarsi più sulla parte rosa. C'è uno psicopatico che accoppa le amiche di Janie (stranamente riesce a far scorrere del sangue), ma le motivazioni, le dinamiche e lo svolgimento sono ridotte ai minimi termini, giusto quello che è necessario per portare avanti la storia senza lasciare niente di incompiuto. Ovviamente non si legge questo romanzo se ci si aspetta qualcosa di più dal punto di vista contenutistico, perché è un romantic suspance molto romantic e poco suspance, ma tutto sommato è così scorrevole e piacevole che non ci si rende nemmeno conto che il pazzo è una macchietta e le morti sono veramente sommarie.
Aimé, povera me, l'unica cosa che mi ha lasciato è stata la smania di prendere in mano altri romanzi della Howard. Sono spacciata.

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