1 gennaio 2012

Jude Deveraux
La duchessa

Trama
Alla fine dell'Ottocento, Claire, una giovane e seducente ereditiera americana, approda in Inghilterra... alla ricerca di un buon partito. L'incontro con l'aitante Harry, undicesimo duca di MacArran, sembra soddisfare le sue più rosee aspettative: in breve, i due si fidanzano e raggiungono il maniero avito di lui, immerso nelle brume scozzesi. L'impatto con un ambiente governato da rigide regole colpisce la disinvolta e spontanea Claire, ma è la presenza dell'enigmatico e solitario Trevelyan a turbarla inspiegabilmente...


Commento
Ho preso questo romanzo in biblioteca praticamente andando a caso. Non avevo mai letto nulla della Deveraux e continuavo a vedere questo libro nelle librerie, così, quando l'ho visto nel circuito, me lo sono presa in prestito. E' un romanzo che si legge in due giorni senza stargli attaccati ogni momento, non è lungo nemmeno 250 pagine, ma incredibilmente è la lunghezza giusta per la storia. Sebbene la trama di copertina non mi abbia intrigata, appena ho iniziato la lettura mi sono ricreduta perché la storia è particolare e divertente fin dalle prime pagine. Claire è un'eroina buffa e impacciata: ci viene presentata come una giovane di 19 anni che si 'innamora' perdutamente del bellissimo Harry, riuscendo ad accalappiarselo soprattutto per la sua dote (ma anche per il suo petto incredibilmente sviluppato, come dice Harry). La sua fortuna finisce lì però, perché appena arriva alla casa di Harry dove dovrebbero avvenire le nozze, le sue peripezie cominciano. La casa è abitata da un numero imprecisato di strane persone, tutte controllate a distanza dalla duchessa madre, che non esce mai dalla sua stanza ed è morbosamente attaccata al figlio Harry. Le usanze di questi inglesi trapiantati in Scozia sono così assurde che Claire non riesce ad inserirsi nemmeno per arrivare a tavola in orario. La duchessa madre, infatti, proibisce che una persona possa parlare durante la colazione, che entri in salotto per cenare se il duca è già seduto, e pianifica da lontano la vita di Harry e dell'altra figlia, che le fa praticamente da serva.
Un giorno, mentre va a cavalcare, Claire incontra un vecchio malato (come dice lei) che le sviene praticamente tra le braccia dopo essere stato quasi investito dal suo cavallo. Questo vecchio è in realtà Trevelyan, il vero duca, fratello di Harry, che si trova nella casa di nascosto, perchè creduto morto dalla madre, che lo odia. Trevelyan è nientemeno che il capitano Baker, un esploratore che Claire considera il suo eroe personale. Claire e Trevelyan trovano subito una cosa in comune: la solitudine. Claire è sola perchè non riesce ad inserirsi e Trevelyan vive solo in una stanza di un'ala disabitata perchè deve riprendersi dalla malaria. I due cominciano ad incontrarsi nelle sue stanze per farsi compagnia a vicenda, anche solo per bisticciare, finché si rendono conto che non riescono a fare a meno l'uno dell'altra.
La loro storia d'amore è diversa dal solito perché si basa più sull'aspetto affettivo/mentale, che su quello fisico, che in genere è il punto nodale da cui nasce una storia. Trevelyan è un uomo di intelletto, usa il suo cervello più che il resto del suo corpo, osserva e critica, analizza e scrive tantissimo. Quando Claire scopre che lui è il famoso Baker, nasce una nuova complicità tra i due: Trevelyan si appoggia alle sue critiche mentre lei ha l'opportunità di approfondire la sua conoscenza. La cosa carina sono i dialoghi, divertente e movimentanti, un continuo botta e risposta tra un uomo maturo di 33 anni e una giovane di 19 anni, ancora ingenua sulla vita, ma desiderosa di imparare.
Il divario di età si sente poco, e solo in alcuni punti, quando si vuole far pesare l'esperienza del protagonista, ma in genere non è un aspetto negativo, perché i due si completano. Anche i personaggi secondari sono carini: Harry che è tanto bello quanto vuoto, Sarah, la sorellina di Claire che è un diavoletto e gli altri personaggi che danno un contorno originale ed esotico alla storia.
La fine è un pochino affrettata, anzi direi che si blocca sul più bello dando per scontato cosa succede, però la cosa non pesa. L'epilogo non mi è piaciuto, perché odio quando si vuole riassumere un'intera vita in poche righe. Meglio finire un romanzo d'amore quando i protagonisti sono ancora giovani, che vecchi e soli.

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