15 gennaio 2012

Jay Asher
13

Trama 
Clay torna da scuola e fuori dalla porta trova ad aspettarlo una pessima sorpresa: sette audiocassette numerate con dello smalto blu. Ascoltandole, scopre che a registrarle è stata Hannah, la ragazza di cui si è preso una cotta. La stessa ragazza che si è suicidata due settimane prima. Quelle cassette sono il suo modo per avere l'ultima parola sulle vicende che, secondo lei, l'hanno portata alla morte: facendole scorrere, Clay scopre che il destinatario del pacchetto deve ascoltarle e poi passarle al successivo di una lista. Nelle cassette, 13 storie: ognuna legata a una persona che ha dato ad Hannah una ragione per togliersi la vita. Seppur sconvolto, non può resistere alla tentazione di esplorare a fondo la storia che lo riguarda e, guidato dalla voce di lei, visiterà i luoghi che lei vuole mostrargli, finché non gli rimarrà altro da ascoltare... 

Commento
Strano ma vero, un romanzo per adolescenti che abbia un significato, oltre che una storia. Questa è la storia di un suicidio, e dei motivi che hanno spinto Hannah a imbottirsi di pastiglie. A voler essere completamente sincera, non ho capito e non ho condiviso le sue motivazioni - secondo me troppo deboli per poter portare una persona ad uccidersi - ma ho trovato geniale l'espediente narrativo usato dall'autore: audiocassette. Chi ascolta ancora le audiocassette? Nessuno, eppure in questa storia assumono un ruolo cruciale, come strumento di vendetta di Hannah. Infatti la suicida compila, con freddezza e consapevolezza, una lista di 13 persone, o meglio di ragazzi come lei. Ognuno di loro dovrà ascoltare tutte le cassette perché su ogni lato c'è la storia di uno della lista e dell'azione che ha partecipato a creare l'effetto valanga che ha come risultato il suicidio di Hannah. Ogni persona, poi, deve spedire le cassette a chi viene dopo...fino alla fine. Per la serie vendetta, tremenda vendetta. Ogni persona sulla lista ha fatto o detto qualcosa contro Hannah (o non fatto, in alcuni casi), umiliandola, o trattandola male. Uno scherzo, un amicizia finita in rivalità, un ex fidanzato che parla male di te...chi di noi non ne ha subito a scuola, almeno una volta nella vita? Io ne ho sopportate di ogni, al liceo, eppure non ho mai nemmeno preso in considerazione l'idea di uccidermi; per questo non capisco Hannah e le sue motivazioni, perchè la debolezza che dimostra, il suo essere sempre vittima e mai carnefice, l'accettazione passiva nei confronti delle cattiverie altrui sono cose estranee al mio carattere, ma so essere presenti in moltissimi giovani. Per questo, e solo per questo, ho apprezzato il romanzo: è un buon modo per far capire ai giovani che ogni azione ha una conseguenza, che ogni cattiveria ha un effetto e che le persone possono arrivare a morire a causa di questo. I ragazzi hanno sempre una percezione strana, delle cose. Non capiscono quanto una parola possa fare male, mentre un adulto lo sa e l'autore ha usato la sua consapevolezza attraverso due punti di vista: Hannah e Clay, il protagonista che ascolta le cassette. Vittima e vittima inconsapevole e contemporaneamente carnefice. Insomma, un romanzo forte, che vuole sbattere in faccia ai giovani le loro responsabilità, e che tocca un argomento in genere tabù come quello del suicidio di minorenni. Per una volta niente liceali che piangono per amore, niente storielle leggere e frivole, ma la storia di un suicidio annunciato e ignorato. Un romanzo che ogni adolescente dai 12 anni in su deve leggere.

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