13 gennaio 2012

Elizabeth Hoyt
Il principe e la preda

Serie Trilogia dei Principi 1 
Trama
Anna Wren, giovane e sensuale vedova, per risollevare le proprie finanze decide di accettare un lavoro come segretaria di Edward de Raaf, conte di Swartingham. Uomo duro e scontroso, Edward ha già fatto scappare diversi dipendenti, ma con Anna è diverso: l’attrazione fra loro è forte fin dal primo incontro e cresce a ogni diverbio. Quando Anna scopre che Edward si reca a Londra per soddisfare i propri desideri, prende una decisione temeraria: introdursi nel bordello e passare con lui una notte di passione… 




Commento
Non riesco a decidermi se mi è piaciuto o meno. Prima della sua pubblicazione, ne avevo sentito parlare molto bene, talmente bene che mi sono convinta a comprarlo nella sua edizione italiana; ma proprio durante la sua uscita ho letto del lavoro di chirurgia riduttoria che la Mondadori ha apportato al romanzo (10/15 % del totale) e mi è venuto un colpo apoplettico. Si sente, e molto, che il romanzo è stato sfoltito. Purtroppo quando lo si legge le parole e le scene scorrono talmente velocemente e con così poco approfondimento che, una volta chiuso, il libro non ti lascia nulla. Ma nulla, nulla, nemmeno un bell'eroe da ricordare. Causa tagli la storia sembra una versione telegrafica dell'originale, i pensieri dei personaggi sono ridotti all'osso (tanto che il protagonista non ha assolutamente spessore) e tutte le loro motivazioni si perdono nel dimenticatoio. Edward, il conte corvo, dovrebbe essere un uomo segnato dal vaiolo e dalle perdite subite...mentre nel libro italiano è un conte che ha l'ormone impazzito per la segretaria. Si è perso moltissimo, e si sente. Anna è passabile, come eroina, ma anche lei è astratta e le sue azioni non hanno un filo logico (per esempio: mi chiedo quando abbia deciso di andare all'Antro di Afrodite, perché nel libro non viene descritto come arriva a questa decisione). Insomma, sono partita con due forti pregiudizi: la consapevolezza che, nella sua versione originale, è un bel libro e dall'altra la consapevolezza che l'editore ha tagliato parti magari necessarie. Non posso fare molto di più che dargli la sufficienza stirata, ma solo sulla fiducia, perché altrimenti l'avrei bocciato. La Mondadori ha toppato, questa volta (stringerei volentieri la mano di chi ha alleggerito il libro, e chi si è occupato/a della traduzione: bei termini freddi e tristi che sono stati usati nelle scene d'amore...davvero complimenti per il vostro lavoro [è ironico, ovviamente]).

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