15 gennaio 2012

Elizabeth Hoyt
Il principe e il desiderio

Serie Trilogia dei Principi 2 
Trama 
Lady Georgina Maitland non ha bisogno di un marito. Vuole solo un uomo che la aiuti a condurre la tenuta nello Yorkshire che ha appena ereditato. E incontrando Harry Pye, amministratore della proprietà, Georgie sente di aver trovato l’uomo giusto: competente e avvenente. E fin troppo sensuale... 







Commento
Oh, era un po' che non davo un bel voto alto. Al contrario del primo della serie, che si era preso 2 cuoricini miseri e depressi, il secondo episodio mi ha presa moltissimo. Partendo senza nessuna convinzione, visto che l'ho preso perché è il secondo della serie (non certo perchè il primo mi era piaciuto), ho cominciato la lettura con la mente libera da ogni pregiudizio, positivo o negativo. Il romanzo si apre più che bene, con i due protagonisti rimasti a piedi dopo un incidente in carrozza e bagnati fradici fino al midollo. La Hoyt non spreca tempo e parole per infarcire il contorno, passa subito al sodo, presentandoci Georgie e Harry fin dalla prima pagina. Georgina buca il foglio per prima, con una prima battuta ironica e divertente, considerando la situazione, e si impone subito come un'eroina simpatica, sveglia, con il senso dello humor e niente strane idee per la testa. Subito dopo entra in scena Harry e la Hoyt ce lo descrive come affascinante, castano e marrone vestito, con intensi occhi verdi e (particolare che rimane impresso) privo di un dito. Anche per lui, come per Georgie, la Hoyt punta subito sul lato caratteriale, e non fisico: Harry è un amministratore serioso e taciturno, sempre educato e rispettoso, ma che sotto sotto - ovviamente - nasconde un carattere molto forte. Sono rimasta stupida di quanto mi sia piaciuta Georgie: l'ho trovata molto ben riuscita, piacevole e credibile senza essere noiosa o eccessiva. Soprattutto il suo modo di comportarsi con Harry è stato interessante: essendo il suo 'capo' e pure di classe sociale superiore, non ci pensa due volte a 'cercare' di prendere quello che vuole (Harry, of course) ma sbatte il muso contro il carattere di Harry; lui, da parte sua, cede molto volentieri a patto, però, che lei non lo consideri alla stregua di un cane di compagnia. Have no fear, che Harry è tutto fuorché tenero come un cucciolotto, anzi, per una volta il romanzo fa onore alla sua collana (Passione). Non c'è molto sesso, ma quello che c'è è -ehm- degno della collana, per cui niente strani termini, niente censure e, grazie al cielo, niente frasi metaforiche per descrivere i meccanismi. La trama generale è stata ben costruita, non ha rubato spazio ai personaggi nei momenti meno opportuni e non è risultata essere troppo pesante o contorta. Insomma, una bella lettura, bei personaggi, bella storia e pure scritta bene. Non voglio sapere se ci sono stati tagli, preferisco vivere nella beata ignoranza e tenermi il mio giudizio positivo.

Nessun commento: