13 gennaio 2012

Diana Gabaldon
Cannoni per la libertà

Serie Outlander 11 
Trama 
Al Fraser's Ridge, nei tenitori oltreoceano della Corona britannica, la vita è sempre più difficile, nonostante gli sforzi di Claire e James. Claire cerca di riprendersi dalla brutta avventura del rapimento nel corso del quale aveva conosciuto il misterioso indiano Wendigo, un altro viaggiatore nel tempo. Jamie, da parte sua, alla vigilia della rivoluzione americana deve barcamenarsi fra la sua adesione alla causa indipendentista e la sua lealtà verso gli inglesi. Mentre continuano le peripezie dei protagonisti - fra cui addirittura un'accusa di omicidio che porta Claire in prigione e un sospetto di infedeltà coniugale che pesa su James - si svolge la prima battaglia fra ribelli e lealisti che viene vinta dai primi, ma i coniugi Fraser non riescono a rallegrarsene. Su di loro, infatti, grava un incubo che viene dal futuro: un ritaglio della .Wilmington Gazette. del 13 febbraio 1776, in cui si annuncia la morte di Jamie e della sua sposa, deceduti il 21 gennaio di quello stesso anno nell'incendio della loro casa... 

Commento
Voto pieno. Inevitabile, questa volta. Con un romanzo così non si può fare altro che inchinarsi alla bravura di chi l'ha scritto e goderselo fino all'ultima riga. Non capisco cos'ha CplL di diverso, di 'in più', rispetto a NI che lo precede. Non riesco a decidermi se è la mole massiccia di avvenimenti, o se è lo spirito generale di pericolo che aleggia per tutto il romanzo. Non è masochismo, è solo che lo stesso spirito era ne La straniera e negli altri due seguiti, e si è perso un pò per strada togliendo quel pizzico di 'paura' che movimenta la lettura. Probabilmente sono entrambe le cose a renderlo quello che è. Succede talmente tanto, a talmente tanti personaggi, che ad un certo punto non si riesce più a tenere il filo perché si vuole leggere così velocemente che ti vanno insieme le parole nel cervello e non capisci più nulla (tipo me sul pullman alle 7 del mattino...con la luce dell'alba di Gennaio, fate vobis).
Andando per ordine direi che la cosa che è successa e che speravo che accadesse è la morte di Bonnet. Non ce l'ho fatta ad odiarlo, mai. Bonnet è una macchietta, non è un vero cattivo. E' la classica canaglia che affascina, anche se ne combina di tutti i colori, e la sua fine mi ha fatto dispiacere, dopotutto (la scena di lui che scappa con la boccetta con dentro il testicolo mi ha fatto morire dal ridere). L'altra cosa è il viaggio nel tempo di Bree, Roger e dei due bimbi. Non me l'aspettavo per niente, è arrivato e bam! eccoli che sono nel 'loro' tempo. Non ho fatto in tempo a digerire la cosa che la Gabaldon me ne ha sbattuta in faccia un'altra...ora come ora (l'ho appena finito) sono decisamente ubriaca e faccio fatica a ricordare i particolari. Forse c'è un aspetto leggermente negativo, anche se probabilmente è stato dettato dal senso pratico. La fine - o forse dovrei dire le fini - sono state molto sommarie e veloci, un capitolo, un argomento chiuso, una fine. Ok, va bene, però - per esempio - mi sarebbe piaciuto che la Gabaldon si fosse soffermata di più sulla nascita di Amanda e sulle circostanze del loro ritorno nel 'futuro', soprattutto i primi momenti. Mi sarebbe piaciuto conoscere come si sono arrangiati Bree e Roger.
Confusa è stata anche la risoluzione del mistico incendio della casa (che epilogo misero, il secondo), ma pace...sinceramente avevo un tarlo in testa e non avevo attenzione per molto altro: Jamie ha qualche 'potere'. Ormai è innegabile, 'vede' la realtà (presente o futura) mentre sogna. Ora sono curiosa di sapere di più al riguardo. E' stato massacrante l'episodio della febbre di Claire (ho pianto anche io per i suoi capelli) e tutta la questione di Malva mi ha fatto venire un'ulcera...come mi ha lasciata basita il fatto che Tom Christie fosse innamorato di Claire, me lo ero perso per strada. Che altro? Ian? Lo adoro. Roger? Lo amo, Bree? Mi sta simpatica. Jemmy non ricordo più quanti anni ha, Fergus lo avrei preso a badilate in faccia e avrei dato una bella pacca sulla spalla a Marsali. Vabé, ci sono troppe cose da commentare, è impossibile ricordarle tutte. Basti dire che questo è forse uno dei meglio riusciti tra gli ultimi 4 pubblicati, anche se la traduzione non è agli stessi livelli dei precedenti - si sente una certa rigidità, ma sono fiduciosa per il futuro - si sente, ed è inconfondibile, un senso di eccitazione generale. Jamie e Claire stanno per tornare in Scozia, la guerra è praticamente alle porte. E' un nuovo inizio.
L'attesa per il prossimo romanzo sarà tremenda.

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