15 gennaio 2012

Connie Brockway
Il profumo della notte

Trama 
Anne Wilder ha scelto una doppia vita: irreprensibile vedova di giorno, inafferrabile ladra di notte. Le sue prede sono le signore dell’alta società. Ma a dispetto della sua famosa abilità, qualcuno sta preparando una trappola alla quale Anne non potrà sfuggire. E in cui cadrà anche il suo cuore… 







Commento
A quanto pare questo romanzo viene dai più considerato come uno dei DIK del romance. Ovviamente, come mi sta capitando spesso, mi sono lasciata convincere a comprarlo, anche se ammetto che ero molto poco convinta. Perché? Perchè l'eroina è una ladra, e io odio le protagoniste ladre. Però, in base ai commenti, la storia era così bella, così 'mamma mia' che non si poteva non leggerlo. Ebbene, l'ho fatto e purtroppo non mi ha fulminata. Non è stato ammmore, tra me e il libro.
La storia è, come dire, a metà tra l'avventura - con lei che fa la ladra acrobata - e una storia 'dark', essendo ambientato sempre di notte se non per la scena finale, e per il suo carattere ossessivo. La parte che mi ha colpita di più è proprio quella legata al personaggio maschile, Jack, e al suo attaccamento ossessivo nei confronti dell'eroina doubleface Anne: all'inizio pensava fossero due donne diverse, e dopo unisce i due sentimenti opposti concentrandoli su Anne, la non-ladra. Jack è una persona fredda, con un rigido autocontrollo, quasi senza emozioni; ovviamente le emozioni le ha e si scatenano tutte quando scopre che il famoso ladro è proprio una donna. All'inizio è lussuria pura, che sfocia nell'ossessione di mesi a sognarla e a cercarla, poi si trasforma in vergogna/lussuria quando incontra Anne e comincia a provare un sentimento più 'nobile' che gli fa sperare in un futuro meno solitario. Jack è molto contorto, quasi maniacale nella sua dedizione all'eroina (che, francamente, non se lo merita, visto che per me è una cretina). E' decisamente un eroe intenso, molto passionale anche se è costruito per non esserlo, un personaggio che suscita emozioni forti per il suo modo di fare e di porsi, a volte anche per le parole. Trascurabile e a tratti totalmente irritante è, invece, l'eroina. Anne è l'opposto di Jack...invece di essere fatta solo di ombre con spiragli di luce (come lui), lei è fatta di tono di grigio: convinta di dover espiare una colpa che non ha, esorcizza il suo voler vivere rubando, convinta - nella sua mente malata - di farlo per una buona causa. Ovviamente Jack le ispira ogni tipo di voglia di vivere (come biasimarla), ma - ovviamente - è lacerata dal dubbio: sarà o non sarà la persona giusta? Potrò o non potrò amare? Ci sono o ci faccio? No, perché un personaggio che si rovina la vita per un matto ormai morto non ha molto da fare se non togliersi dalle balle. A parte questo è un'eroina sacrificabile, che cede il posto all'eroe, parte forte del romanzo. Scritto divinamente, con una strutturazione dei periodi che mi ha mandata in visibilio, con una buona traduzione e - per grazia divina - privo di una parte di 'giallo/azione/mistero' troppo corposa.
Alla fine della fiera mi è piaciuto, ma non è uno dei miei preferiti; capisco perché molte lettrici lo osannano, ma io - purtroppo - non rientro tra quelle.

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