13 gennaio 2012

Andrew Davidson
Gargoyle

Trama 
Abbandonato da tutti, bruciato orribilmente nel corpo e nell'anima, l'anonimo protagonista di questo formidabile romanzo ha un unico segno dal proprio letto di ospedale: porre fine alla sua esistenza. Un giorno però Marianne, in fuga dal reparto psichiatrico, entra nella sua camera e gli racconta una storia. E' solo la prima di mille altre, sempre più incredibili, sempre più avvincenti, tutte immancabilmente legate dal filo del loro folle, impossibile amore nei secoli. Fino al giorno in cui si fà strada nel cuore di entrambi una sconvolgente certezza: che raccontare una storia può salvare una vita. 



Commento
I casi letterari, in genere, non fanno per me. Trovo che più si crea un polverone attorno ad un libro, più quel libro rischia di deludere. Però, in questo caso, la trama mi attirava parecchio: l'idea di una storia d'amore tra un uomo deformato dal fuoco e una donna, seppur pazza, aveva un certo fascino; in più ho avuto la fortuna di trovarlo nella mia biblioteca e allora ho tentato. 
Il protagonista del romanzo, senza nome, è un uomo dissoluto e corrotto fin nel midollo. Nasce in una condizione di sfortuna e si sviluppa sempre nella stessa sfortuna, finché un giorno si innalza dal suo livello medio (fatto di droghe e prostituzione) per diventare uno dei più famosi attorni di film porno, talmente bravo nel suo lavoro da diventare regista e produttore. Il nostro eroe è un condensato dei principali aspetti negativi dell'essere umano: dedito a droghe e alcool, privo di qualsiasi morale, narciso, frivolo, superficiale, il tutto corredato da un carattere in qui la bastardaggine e il senso di superiorità spiccano alla grande, insomma un bastardo. Mister X, come lo chiamerò, chiama, in un certo senso, la sua sfiga che risulterà essere poi la cosa più fortunata che gli sia mai capitata. X ha un terribile incidente d'auto: non solo subisce una serie di ferite gravi, ma la sua auto prende anche fuoco, arrostendolo nel vero senso della parola. X sopravvive, a pezzi e pezzettini, senza arti né pene, senza più il suo bellissimo viso da attore porno, senza capelli nè udito, senza niente. X viene consumato dal fuoco, e miracolosamente sopravvive. Durante la sua lunghissima convalescenza incontra una matta: Marianne, schizofrenica allucinata che sente le voci dei santi suoi protettori e sostiene di essere la donna che lui ha amato nella sua precedente vita. In sostanza tutto il romanzo è una strada: quella della redenzione di X e quella della spiegazione della loro storia passata, che arriva poi al culmine finale del romanzo (atipico per un romanzo d'amore, ma perfetto per questo). 
La cosa particolare che ho apprezzato tantissimo è stato lo stile, più che la storia, e il protagonista come carattere più che come eroe. L'autore utilizza un metodo narrativo che adotto anche io: si rivolge direttamente al lettore, come se X stesse parlando ad ognuno di noi. Considerando che X ha dei pensieri che il 99% della popolazione ha ma che non ammetterebbe mai di avere risulta facilissimo entrare in sintonia con il pornodivo cocainomane bastardo. Ci sono frasi ad effetto perfette per incollare il lettore alla pagina, che ti fanno ridere apertamente o rimuginarci sopra anche quando lavori (a me è capitato). X è un antieroe, che non vuole essere 'salvato', che non crede in Dio, che pensa in segreto che Marianne sia una matta da ricoverare, ma che dopotutto si innamora di lei perché è stata l'unica a mostrargli l'amore.
X si rende conto, alla fine del libro, che aver perduto la sua apparenza è stato l'unico modo per ottenere una maggiore consapevolezza di sé e di chi gli sta attorno, una nuova ed ultima chance per provare sentimenti che mai aveva provato. Lo stile schietto, diretto e crudo dei suoi pensieri è perfetto per il protagonista e per la sua storia, che è un misto tra una narrazione dettagliata delle sue deturpazioni, della sua vita da convalescente e della sua storia con Marianne, il tutto unito a diversi racconti di storie d'amore di amici di Marianne (del passato ovviamente) e come filo conduttore la loro prima storia d'amore. 
Il finale è decisamente anomalo, ma non stona né delude, poichè ad un certo punto si capisce che ogni cosa deve terminare da dove è iniziata, cioè con la morte. Ho trovato un pochino pedante il continuo richiamo all'Inferno di Dante e Marianne non ha bucato il foglio. Geniale la trovata della serpetroia che vive nella colonna vertebrale di X (in senso figurato, ovvio) e carinissime le storielle narrate da Marianne, in particolare quella del vichingo. 
Un bel romanzo, che ho scoperto con piacere e letto con passione. Probabilmente il signor Davidson non sarà in grado di produrre un secondo romanzo così riuscito, ma fa niente. X mi è piaciuto, il Gargoyle che in fondo ha davvero un cuore merita di essere 'ascoltato'.

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