19 dicembre 2011

Suzanne Brockmann
Oscuri pericoli

Trama

Solo un indizio 
Trent'anni, scapolo, amante dei film d'azione. Jess non sa altro di Rob. Lei lo ritiene l'uomo giusto, ma un'inquietante serie di assasinii di donne molto somiglianti a lei rovina all'improvviso l'atmosfera tra loro e fa nascere nella donna seri dubbi riguardo l'onestà di Rob.
Accadde a mezzanotte 
Un complotto della Marina, un agente del governo coinvolto, forse incastrato. Crash non sa più a chi credere, l'unica donna che sembra sincera è Nell. Lei vuole aiutarlo, e lui si sente talmente bene in sua compagnia che si permette di sognare un futuro a due. Lui che un futuro forse non lo avrà.
Scambio d'identità 
Jim non si dà pace. Per uno scambio d'identità alcuni criminali hanno ucciso, anni prima, suo fratello. Ma è inutile vivere di rimorsi, ora Emily, la donna che ama sopra ogni cosa, si trova nei guai e lui è l'unico che può aiutarla. Ma come fare? L'unica soluzione è fingersi un altro.

Commento
Dopo aver sentito parlare così bene della Brockmann ho approfittato dell’uscita di una raccolta di 3 romanzi per la Harmony per farmi un’idea di questa autrice. Il giudizio più istintivo che mi viene da dare è negativo, una delusione totale dopo aver letto recensioni positivissime sullo stile di questa autrice e sulle sue storie, senza contare lodi su lodi per i personaggi maschili. Ho trovato tutte e tre le storie al limite della sopportabilità: un misto di classici elementi del romanzo d’amore, conditi con momenti melassosi e finti gialli o thriller. I personaggi maschili non mi hanno colpita per nulla, non sono per niente alfa come ho letto, anzi trovo che tutti e 3 avessero un’imbarazzante tendenza alla lacrima facile e al cuore tenero, cosa che sanno pure i sassi che non ci azzecca nulla con il maschio alfa; i personaggi femminili sono monotoni e scialbi, l’autrice vuole renderle bellissime e sexy ma al tempo stesso normali e comuni, si dovrebbe decidere, sono tutte regolarmente innocenti e pure e caste e in qualche modo soffrono sempre a causa del lui pseudo maschio alfa.
Solo un indizio è la storia più brutta delle tre. Il protagonista maschile è un uomo in fuga da un’organizzazione malavitosa che lo vuole morto, e per evitare di essere scovato si traveste da bravo impiegatino monotono, con tanto di occhiale da discount e cravattina da 2 lire. La protagonista è una lei non più giovane, divorziata da un marito violento e alcolista (ovviamente) con un figlia traumatizzata a carico. I due si conoscono perché lei affitta a lui una parte del suo appartamento, e ovviamente appena si vedono scoppia la crisi ormonale, anche se francamente non capisco che passione si possa provare di fronte al segretario dell’anno. A condire questa storia sciapa c’è un serial killer che ammazza donne che assomigliano tutte alla nostra protagonista, e che ha un profilo che combacia con quello del protagonista. Alla fine della fiera, dopo vari tira e molla e omicidi vari c’è il ‘vissero felici e contenti’ che però mi ha stroncato sul nascere l’entusiasmo della lettura di un’autrice così acclamata. 
Accadde a mezzanotte è fra i tre il più carino. Mi ricorda un po’ lo stile della Palmer, solo che i protagonisti sono anche qui tristemente monotoni. Crash è già molto più alfa degli altri due, un militare tutto d’un pezzo invischiato in un complotto, mentre lei, Nell, è la classica verginella casta pura e tanto buona che fa innamorare il nostro SEAL. Almeno in questa storia il rapporto fra i due è stato più emozionante, con un bel po’ di contrasto e di litigi, con molta più azione e con una trama più accattivante. 
Scambio d’identità è quello che sta tra i tre, né bello né brutto, lungo come la fame che non lo finivo più. La storia si basa tutta sul rapporto tra Jim e Emily e si snoda nel passato e nel presente, paragonando la loro storia che fu con quella che è ora. Alcuni passaggi sono stati molto carini, mentre altre erano davvero noiosi da morire, quasi inutili. Non saprei come definire i due personaggi: lui è un poliziotto che un po’ fa il duro un po’ si mette a piangere, un po’ non sa nemmeno cosa vuole, lei è una specie di donna bionica con il cuore di ghiaccio e l’animo debole della damigella in pericolo. Glisso sulla trama perché è assolutamente trascurabile.
In sostanza come primo tentativo di lettura della nostra Brockmann sono rimasta veramente delusa. Devo ancora capire se la mia delusione è dovuta agli ovvi tagli e/o alle pessime traduzioni o se proprio questo è lo stile dell’autrice. L’unica cosa sicura è che prima di buttarmi a capofitto su una nuova autrice, non importa quanto acclamata, mi farò una ricerchina molto più approfondita nelle recensioni dei lettori.

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