19 dicembre 2011

Lucy Blue
Il bacio della tenebra

Serie Bound in Darkness 1
Titolo originale My demon's kiss

Trama
Coinvolto in un feroce scontro fra vampiri, Simon viene viene tramutato lui stesso in un non-morto. Intrappolato in una notte senza fine, si mette sulle traccie di un calice leggendario, l'unico oggetto che potrebbe salvarlo.
Una ricerca che lo porta al castello della splendida Lady Isabel e la sua vita viene nuovamente sconvolta. Isabel non sa di possedere la chiave per la redenzione dell'affascinate cavaliere oscuro. Né può immaginare i percoli in agguato nella passione che subito li avvolge.




Commento
***spoilers***
Primo romanzo della serie Bound in Darkness è anche il primo vero tentativo di introdurre il romance a tema vampirico in Italia. Il protagonista è un vampiro al 100%, con tutte le caratteristiche di queste creature: non può esporsi alla luce del sole, si nutre solo di sangue, non ha respiro né battito cardiaco…insomma è un vero morto vivente.
L’ambientazione è decisamente particolare per un romanzo che tratta un tematica paranormale di questo tipo: il Medioevo, che in genere viene al massimo sfruttato per romanzi con elementi fantasy, ma praticamente mai per paranormali con vampiri. Abbiamo la protagonista della storia, Isabel, che è, ovviamente, la signora del castello, rimasta sola a governare la casa e la sua gente dopo la morte dell’amato padre, e approfitta delle superstizioni della popolazione per intavolare una farsa per evitare di essere data in sposa ad un nobile voluto dal re: un guerriero a servizio del padre, Brautus, si traveste da cavaliere nero e impaurisce tutti i nobili mandati dal re, permettendo quindi a Isabel di non sposarsi e continuare a controllare il castello.
Un giorno però arriva a Charmont un uomo molto bello con al seguito un nano, e Isabel pensa subito che questo sia il Cavaliere Nero che lei ha chiesto a Dio in preghiera: un vero cavaliere vigoroso e forte che possa difendere il suo castello dall’ultima minaccia, Michel, un predone francese. Tuttavia questo sconosciuto si presenta come cugino del padre, e le dice di aver visto in sogno il castello e di essere convinto che questo sia il posto in cui potrà finalmente liberarsi della maledizione con cui vive da anni. Nessuno a parte il nano Orlando sa la verità, cioè che Simon non è solo un cavaliere penitente, ma un vampiro, alla ricerca di una Coppa magica che secondo la leggenda può restituirgli la mortalità. Tra i due nasce una forte attrazione, da parte di Isabel è quasi automatica e impossibile da resistere perché Simon ha la bellezza di un angelo, mentre per Simon il suo interesse nei confronti di Isabel deriva soprattutto dall’isolamento in cui si era confinato e quindi dalla novità di poter conversare con un essere umano al di fuori del suo compagno di avventura. A complicare la ricerca di Simon e la necessità di Isabel di liberarsi di Michel, si aggiunge il pericoloso Kivar, antico demone vampiro che ha creato Simon, e che vuole a sua volta impossessarsi della Coppa. La storia in sé è molto carina, ha molti spunti diversi, dall’horror nelle descrizioni dei vampiri e dei momenti in cui si nutrono, all’azione dei momenti di combattimento finali, ma sono più frequenti i classici momenti di scontro tra i due protagonisti e gli altri personaggi, dando quindi uno stile molto poco paranormale alla storia. In realtà il vampiro ha poco spazio nella storia e tutto quello che può girare attorno alla sua figura sono solo ben pochi elementi e altrettante poche scene, pur ben descritte ma non sufficienti a rendere ‘vampirica’ tutta la storia.
Il prologo e i momenti in cui solo Orlando, Simon e Kivar sono presenti sono decisamente chiari per il tema, ma tutto il resto è poco pertinente, ammorbidisce e compensa le scene più cruente del romanzo. Il mito del vampiro è quello classico e si capisce subito, quindi non ci sono state descrizioni lunghe e dettagliate su quello che Simon possa o non possa fare, tutto gira attorno alla Coppa, a Kivar e allo sviluppo del rapporto tra Isabel e Simon. Tra i personaggi nessuno in particolare spicca, Simon mantiene dall’inizio alla fine il suo atteggiamento di cavaliere maledetto, che si piange addosso ogni volta che deve riconoscere la sua vera natura, un vampiro molto malinconico e poco d’azione, più poeta che mostro. Isabel da parte sua è un misto tra ragazza innocente, che si scopre portatrice di una grande eredità magica, e donna forte che porta avanti la baracca; non ha lasciato una grande impressione però, molte volte dimenticavo la sua descrizione fisica, cosa impossibile per Simon perché viene ribadito ogni volta che è bello come un angelo caduto. Il punto forte del romanzo è la trama e la capacità dell’autrice di saper mischiare scene diversissime tra loro aumentando il mistero e il coinvolgimento nella trama, con uno stile scorrevole ma non troppo elementare, probabilmente ben tradotto nella trasposizione italiana.
In sostanza è stato un romanzo ‘interessante’, un buon inizio per il vampire romance in Italia, ma decisamente non una storia da colpo di fulmine, da parte mia l’ho trovato tiepidino, poco passionale, poco emozionante, con lacune molto ampie: per esempio nella descrizione del rapporto tra Isabel e Simon dopo che lei scopre che lui è un vampiro, oppure tutta la parte mancante dalla fine dello scontro tra Kivar, Simon e Isabel e la scena successiva dove tutti sono felici e contenti. Mi sarei aspettata un focus maggiore sull’essere vampiro del protagonista e non tutto questo spazio al cattivo e agli eventi secondari nella storia. Speriamo che il secondo sia molto più interessante e coinvolgente.

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