26 dicembre 2011

Kit Withfield
Sorpresi dalle tenebre

Titolo originale Bareback

Trama
Einaudi | pag. 416 | € 19,00
Lola Galley ha ventotto anni, un corpo rivestito di cicatrici e già troppi ricordi da dimenticare: è una "senzapelo", appartiene a quella minoranza di persone che durante il plenilunio non mutano, bloccate nella loro forma umana. Marginalizzati e disprezzati per questo "difetto", i senzapelo sono obbligati, una volta adulti, ad arruolarsi nel DORLA, il corpo di polizia paramilitare incaricato di mantenere l'ordine nelle notti in cui la luna trasforma il resto dell'umanità in mostri spietati e il mondo intero in un campo di battaglia. Gli altri, i "lica", sono la maggioranza della popolazione e detengono il potere del tutto indifferenti all'ingiustizia su cui fondano i loro privilegi: alcuni di loro non esitano a infrangere il coprifuoco durante le lune piene, scorrazzando per la città nella loro forma animale, se questo significa il soddisfacimento di un nuovo, brutale piacere. Poco importa se qualche senzapelo, ferito, mutilato o ucciso, ne pagherà le conseguenze per il restodella vita; come nel caso di Johnny Marcos, un agente a cui viene mozzata una mano durante una ronda. A Lola, che è un avvocato del DORLA, tocca, suomalgrado, difendere l'imputato, un arrogante finanziere della City: la scelta è un lusso che quelli come lei non si possono permettere. Quando il suo collega sarà ucciso con una pallottola d'argento -l'arma solitamente usatacontro i lica- la vicenda assumerà i toni inquietanti di una brutale caccia al senzapelo in cui il trofeo più ambito sembra essere proprio lei, Lola Galley.


Commento
Mi è piaciuto? *mumble mumble* credo di si...credo che alla fine mi sia piaciuto. 
Perché? Lola è un personaggio che ti entra dentro poco alla volta. All'inizio pensavo che fosse un essere apatico e triste, una donna bruttina ed esile, una emarginata anche tra gli emarginati. Ma alla fine...mi manca. Non posso odiare un personaggio che soffre così. Non ce la faccio. Lola per un motivo o per l'altro soffre. Fisicamente durante le ronde, e psicologicamente per tutta la durata del libro. E' dura leggere di un personaggio così, soprattutto quando parla in prima persona. La storia è cupa, triste, assurda e totalmente 'cattiva'. Un mondo brutto, violento, dove la normalità è l'anormalità, dove la bestialità e la violenza la fanno da padrone e dove un ristretto gruppo di persone, i senzapelo, sono quasi degli schiavi: lavorano per i lica, muoiono a causa loro, soffrono, sono menomati...fanno una vita a metà. Eppure in tutta questa tristezza, Lola ha la fortuna di trovare un'isola felice di nome Paul. Che la cambia totalmente nel bene e nel male. Un compagno lica che non bada alle apparenze o ai luoghi comuni: per lui Lola non è una puttana senzapelo, una facile, lei è il suo angelo e la ama. Mi ha distrutto il punto in cui...beh non posso dirlo, basti dire che avevo il magone. Il male c'è sempre, sembra che il libro sia impregnato di ingiustizia e tormenti. No, sembra non è esatto: il libro è al 100% ingiustizia e tormenti. Quelli che Lola subisce da quando è nata, un figlia anormale, una sorella senzapelo, una donna che non può permettersi di sognare di avere una famiglia perché, forse, durante una delle tante lune piene può ritrovarsi fatta a brandelli dai luni, dai lica che vagano all'aperto dopo la mutazione. Non saprei come descrivere questo romanzo...è un libro sui mannari? Si, al 100%. 
E' un libro che scorre? All'inizio no, per nulla. Ti chiedi quando succederà qualcosa, quando in realtà di cose ne capitano, e solo alla fine capisci la loro vera importanza. E' un libro che appassiona? Dalla metà in poi è bello, struggente e da lacrime in alcuni punti, affascinante e coinvolgente in altri. L'inizio è tentennante...come ho detto è lento, monotono, ma necessario perché conosci Lola, il suo mondo e soprattutto impari a vedere attraverso i suoi occhi, cosa importante per capire perché dice certe cose, perché si comporta in certi modi, perché vede le cose così e basta. Lola è un bel personaggio. Non è la classica eroina da happy-ending, che -parliamoci chiaro- non c'è, è una donna svuotata dal peso delle circostanze, dalla mancanza di affetti, dalla diversità. E' Lola May che soffre per il distacco della sorella e per il 'tradimento' di Paul, ma è anche l'avvocato che compie il suo dovere, anche se questo la porta ad allontanarsi proprio dalla cosa migliore che le sia capitata. Alla fine è sempre la stessa Lola dell'inizio, ma con il pregio in più di saper dire ti voglio bene o ti amo, con la capacità di godere delle poche cose belle che capitano nella sua vita. Mi fermo qua, perché anche dopo che l'ho chiuso, questo libro mi fa soffrire, in un certo senso. Mi mancherà Lola...ma leggendo la fine, spero che sarà più felice e più serena. E chissà che Paul non ricompaia, mentre lei suona il piano nel negozio di strumenti con il nipotino Leo che gioca con le maracas.

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