10 dicembre 2011

Kathleen Woodiwiss
Rosa d'inverno

Titolo originale A Rose in Winter

Trama
Inghilterra, 1792. Il Signore di Saxton è potente, cavalleresco, crudele, appassionato, ricchissimo. Il signore di Saxton cela sempre il suo volto con un cappuccio di cuoio: perché in un incendio è rimasto sfigurato e nessuno riesce a levare lo sguardo su di lui senza ripugnanza e orrore. La tenera, bella Erienne è appena diventata sua moglie, e trema al pensiero dell'intimità che ben presto sarà costretta a concedergli.







Commento
***spoilers***
Dopo la prima lettura della Woodiwiss, che ho trovato molto ma molto faticosa (Il lupo e la colomba), ho provato con quello che avrebbe dovuto essere il primo romanzo di questa autrice che volevo leggere. In realtà avevo sbagliato titolo mentre ero in book shopping mode, per cui invece di avere Rosa d'inverno ho comprato Il lupo e la colomba.
Secondo tentativo quindi, e come il primo ho fatto fatica a portarlo a termine, andando avanti solo perché non mi piace lasciare un romanzo a metà quando tutti ne parlano così bene. Allora sono andata avanti, con sommi sforzi di volontà. La storia in sé era accattivante, una giovane ragazza che per varie ragioni si trova costretta a sposare un nobile che non conosce che porta sempre una maschera di cuoio per nascondere il viso che, si dice, sia sfigurato da un incendio in cui si era trovato prigioniero. Fin qui la storia sembra, dico sembra perchè la trama del retro copertina è molto diversa dalla vera trama del romanzo, sembra interessante; in realtà fin dall'inizio la storia viene costruita in modo che il primo personaggio maschile che entra in scena e a cui la lettrice si affeziona, non è lo sfigurato lord, ma quello che in teoria dovrebbe essere 'il cattivo', ma che subito si rivela essere l'eroe della storia e pure il lord mascherato. Una specie di gioco che l'autrice ha svelato subito, togliendoti la suspance ma lasciandoti leggere per 200 e passa pagine le menate mentali della protagonista: amo l'altro ma sono sposata con lo sfigurato ecc.ecc...una noia mortale, che dopo un po' ti annoia -io ho abbandonato la lettura a quel punto- dove i colpi di scena sono veramente pochi, i cattivi fanno delle comparse il più delle volte comiche e una fine veloce. Niente mistero, niente super intrighi, solo una storia scontata. 
Il fatto che la trama fosse, volutamente o meno, così banale, non toglie assolutamente nulla alla narrazione e allo stile della Woodiwiss che ancora una volta dimostra di avere una capacità descrittiva molto particolareggiata, non ripete mai lo stesso concetto allo stesso modo o con gli stessi aggettivi. I personaggi sono ben delineati, hanno un ampio spazio tutti nella giusta misura: la Lei e il Lui ma anche il Lord, il padre di lei e il fratello, i cattivi, tutti hanno il loro momento, con tutti il lettore puo' entrare in contatto, entrando nella loro mente. Anche se in generale il romanzo non mi ha entusiasmata, e sebbene lo stile sia molto elegante, credo che lascierò passare un po' di tempo prima di leggere ancora qualcosa di questa autrice che proprio durante i giorni in cui leggevo Rosa d'inverno è morta di cancro. La Woodiwiss era, è e sarà sempre considerata la mamma, la creatrice del genere romance di alta qualità. Massimo rispetto per la fantasia e il talento di questa grande scrittrice. 

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